mercoledì 20 giugno 2007

giovani e anziani

Oggi vorrei porre l'attenzione su due temi che sembrerebbero non avere in comune nulla ma che sono entrambi figli di mancate riforme da parte di un apparato politico inadeguato: le pensioni e la pubblica istruzione, in particolare l'università.
Riguardo le pensioni si deve fare un breve preambolo con alcuni dati e prospettive future: il nostro paese ha una delle medie europee più basse di fecondità e ciò vuol dire inevitabilmente, insieme anche all'allungamento della vita, che la popolazione vada incontro ad un progressivo invecchiamento, quindi che la popolazione attiva nel lavoro diminuirà sempre più mentre ad aumentare sarà quella parte per così dire passiva che godrà della pensione.
Dopo questo scenario che sembrerebbe quasi apocalittico si potrebbe quasi pensare che sia giusto ed inevitabile aumentare la soglia dell'età pensionabile o comunque aumentare gli anni di contributi. Ma chi ci ha fatto arrivare a questa situazione? Si deve davvero pensare che tutto ciò è stato fatto solo perchè i figli non nascono più come se fosse una scelta di noi comuni cittadini? La risposta non è questa: infatti nel corso degli anni della repubblica non ho mai visto una adeguata politica di sostentamento per le famiglie, soprattutto per quelle composte da giovani coppie e tutto ciò non può di certo favorire le nascite visto che nella maggior parte dei casi con un solo stipendio nella famiglia ci si pensa due volte prima di mettere al mondo una creatura per non poter poi garantire un futuro a questa e neppure a se stessi. Ho solo visto enormi sprechi che hanno portato il nostro debito pubblico sull'orlo del collasso e leggi scandalose che permettevano a chiunque di recarsi in farmacia e fare incette di medicinali, visto che si pagavano due lire o nella maggior parte dei casi venivano dati gratuitamente. Questo a lungo andare ha comportato enormi perdite nelle casse dello stato (ma qui sorge di nuovo l'interrogativo su cosa è realmente lo stato), che poi la classe dirigente dopo aver dimostrato la sua incompetenza ha deciso di far scontare a coloro che non avevano colpe, al volgo: d'altronde dal loro punto di vista non è sbagliato visto che lo stato per loro siamo tutti noi...evidentemente poi esiste un secondo stato composto dalla classe di potere che vive come parassita sulle nostre spalle.
Oggi dopo situazioni che hanno visto enormi sprechi e il crescere di un debito pubblico senza precedenti in Europa (neppure quello della Germania durante la prima guerra mondiale crebbe ad un ritmo tanto elevato) si porta il conto al volgo e gli si chiede di essere disponibile ad aumentare gli anni del suo lavoro, per poi come è giusto che sia dopo aver ricevuto risposta negativa dallo stesso volgo scaricare il problema o meglio spostarlo sul conflitto sociale: ma con ciò non si intende lo scontro che invece dovrebbe esserci tra classe dirigente e volgo, bensì tra giovani e anziani, di modo tale che aumentino le incomprensioni e facendo passare gli anziani come quelli che trascurano il bene dell'Italia senza pensare ai loro discendenti. Secondo voi è possibile che tutti i genitori che piano piano si avvicinano alla pensione non pensino ai loro figli e alle loro famiglie chiudendosi in un egoismo senza limiti? Non credo che tutti la pensino in questa maniera.
Si è giunti addirittura a tirare in ballo discorsi sull'avversione del volgo nei confronti dell'equità, equità sociale si intende; spero che molti di voi come me sian rimasti allibiti da simili parole e discorsi. La soluzione di tutto ciò dove la si trova? Anche questa sembrerebbe qualcosa di troppo semplice perchè non ci si renda conto di averla sotto mano, basterebbe tagliare tutte quelle spese superflue e tutti quei contributi che noi volgo dobbiamo sopportare a vantaggio della classe di potere: mentre si parla di innalzamento dell'età pensionabile è giusto o no che dal 1994 tutti i parlamentari eletti fino all'ultima legislatura, e quelli che sono stati rieletti in quelle successive, percepiscano a 60 anni una pensione baby?
Cioè bastano solo 5 anni di contributi per ottenere un vitalizio corrispondente ad una percentuale dell'indennità parlamentare lorda, da un minimo di 3000 euro. Ma se gli anni di contribuzione saranno superiori a 5 , per ogni anno di contribuzione in più, il vitalizio si otterrà un anno prima, quindi, a qualsiasi età. Notate bene che ho parlato di vitalizio e non di pensione, perché, chiamandolo vitalizio, la Corte Costituzionale nel 1994 ha reso legittimo il cumulo con altre pensioni e redditi ordinari. Tutto questo trattamento non sarà mai rimesso in discussione, perché la Costituzione non prevede interventi retroattivi, anche se il ministro Barucci nel 1992, sotto il governo Amato, ha tassato retrottivamente i conti correnti bancari di tutti noi.
E poi oggi veniamo a sentire il nostro ministro Amato che ci parla di sedare quei conflitti sociali tra fascie di età differenti e che non permettono di salvare il paese dal collasso economico. Ma quando è che inizieranno anche i finti politici a contribuire per il nostro paese? Bella domanda.
Passiamo al secondo argomento spinoso: l'università. Anche qui la classe di potere non fa altro che snocciolare dati su dati per evidenziare come il nostro sia uno degli ultimi paesi per numero di laureati, addirittura il 6% in meno della media europea. Sono tutti dati giusti che fanno vedere come questo sia un tasto dolente per l'Italia e che sicuramente rallenta la crescita economica e la specializzazione all'interno del mercato del lavoro (anche se poi può sorgere spontaneo il dubbio se conviene o meno specializzarsi in un determinato settore quando oramai san Precario è diventato il nostro protettore). Si dice che l'università è frequentata da sempre meno persone ma ci si chiede il perchè, non mi sembra. Come non mi sembra che si affronti il tema degli alti costi che comporta per una famiglia comune italiana il mandare il proprio figlio (se si è fortunati) oppure i propri figli all'università: non parlo di università private ma di università che vengono definite pubbliche e che poi però nelle tasse che si devono pagare sono tutt'altro che pubbliche. Chi può ovviamente cerca in tutti i modi di proporre un futuro ai propri figli mandandoli all'università pagando cifre astronomiche ma poi non si capisce questi soldi che dovrebbero essere destinati a migliorare le strutture e i servizi universitari dove vadano. Sicuramente non nell'ambito dei finanziamenti per i dottorati di ricerca visto che gli italiani sono i primi per emigrazione forzata verso dottorati ed ambiti di ricerca che possono offrire loro più possibilità di quelli italiani.
Oramai ci si è rassegnati all'idea che questi siano dei problemi strutturali ma non è affatto così. Per questo continuo a dire che serve dibattere tutti assieme su queste tematiche e trovare soluzioni comuni e soprattutto iniziare a far sentire la nostra voce, la voce del volgo a coloro che dicono di rappresentarci per fargli capire che è giunta l'ora di una vera rappresentazione, unico vero obiettivo che possiamo perseguire per il futuro dell'Italia, per il futuro di tutti noi. Solo noi siamo gli artefici del nostro destino.
Voce del Volgo

martedì 19 giugno 2007

progetti e comportamenti

Scrivo ancora una volta nello spazio di poche ore perché sono i miei ideali a spingermi a farlo. Nelle ultime pubblicazioni ho parlato sempre con un tono di forte critica e sicuramente non sarà sfuggito a molti che negli articoli mancano sempre dei progetti dettagliati, bene questi omissis non sono casuali perché come ho detto sempre e non mi stancherò mai di farlo non si devono dettare delle linee per cui tutti sono obbligati a seguirle, ma queste devono essere stabilite da tutti. Tutto questo per dire che non ci si deve lasciare a compiere una forte opera di critica e basta senza stare ad evidenziare progetti ma propongo un unico vero e grande progetto: quello di riunirci e come magari hanno fatto assemblee costituenti in passato (speriamo con più successo) cercare di delineare obiettivi e regole comuni che possano cambiare quell'apparato politico-burocratico-istituzionale che non permette una corretta rappresentanza.
E parlo di un vero cambiamento, cioè di sradicare quella che è oggi la classe "politica" ma che in realtà è solo una mera classe di potere: si deve pensare appunto a sostituire tutti questi perchè purtroppo in loro cambiano solo le parole ma i comportamenti rimangono sempre gli stessi, questa è una problematica che si ripete nel tempo e a cui non si può trovare soluzione temporanea o a metà strada perché il farlo (come già ci si è provato in passato) porterebbe gli stessi effetti del chiedere ad un cane di non abbaiare. Questo paragone per dirvi che il comportamento che oggi ha la classe di potere è del tutto naturale secondo essa stessa, quindi non sostituibile o modificabile: infatti i politici oggi cercano di parlare di rinnovamento ma non mi spiego come questo sia possibile che venga da coloro i quali hanno una mentalità conservatrice e vecchia anni luce da quella del volgo.
Altro discorso invece per i progetti che cercano di attuare sempre coloro che si fanno chiamare politici: di norma un progetto o una pianificazione deve partire con alla base un consenso e deve rispecchiare ciò che vuole il volgo. Bene, vi pare forse che per esempio il volgo voglia la fondazione del PD o la creazione di un grande partito a destra? Con questo non voglio assecondare la creazione dei cosiddetti partitini, ma solo invitare alla coerenza e al pensare bene prima di rendere pubblici tali progetti.
Ricordo o vorrei farlo anche a voi l'articolo 49 della costituzione, a cui sempre ci si appella per questo o per quel motivo che in fin dei conti sono solo futili, ma poi quando è il caso di analizzare i passi chiave li si ignorano. Questo articolo sancisce che "tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale", davvero un ottimo spunto di riflessione: infatti all'inizio l'idea era proprio questa, cioè di rendere partecipi tutti nella politica che tutti riguarda ma poi nella realtà dei fatti queste forme di associazione chiamate partiti sono divenute delle SPA e ci devono ancora spiegare come pretendono che possano essere formati da semplici cittadini quando servono delle disponibilità economiche fuori dalla norma per poter far sentire la propria voce anche per esempio nella campagna elettorale. Perciò propongo non un partito ma una associazione che discuta liberamente al suo interno e senza troppe mosse burocratiche manifesti le sue idee, ovviamente in maniera civile ma sempre decisa perché nelle cose in cui si crede non si deve mai retrocedere se si ha la sicurezza che siano giuste, sicurezza che può venire solo dopo un sano confronto (continuo a ripetere).
Vorrei chiudere con un ultimo pensiero per farvi capire come tutte le mosse per così dire politiche siano in realtà delle moine studiate ad arte: come è possibile che quello che avvenne durante la campagna elettorale che andò dal 2005 al 2006 che si trascinò con toni forti e aspre critiche quando ci furono confronti anche duri e che quasi ci fecero pensare a una possibile svolta oggi è svenito, sostituito da questi ben ponderati inciuci bancari e da altre querelle? Mi domando come è possibile continuare a credere a tutto ciò? Sembra quasi sciocco pensare che quello che oggi non è fatto da un governo, domani verrà fatto dall'altro se sarà eletto, ma purtroppo ci si lascia andare a queste convinzioni perché come ho detto abbiamo troppa fiducia nella democrazia.
E' ora di dimostrare che la nostra fiducia nella democrazia in quanto tale ci sia ancora e che ci porti a lottare per la sua vera affermazione all'interno del sistema perché solo noi siamo gli artefici del nostro destino.
Voce del Volgo

una rinfrescata alla memoria

Come sempre sappiamo che l’inizio è la parte più difficile di un lavoro, ma in questo caso lo è ancora di più perchè il lavoro non è di un singolo ma deve essere proprio di tutti noi…so che potrebbe sembrare solo retorica ma come non ci si può accorgere che serve un gran lavoro per cambiare e soprattutto per migliorare?
Questa sera disquisendo con una mia amica mi sono trovato di fronte a molti interrogativi e soprattutto a molte problematiche, tutte riguardanti la percezione della politica e soprattutto come spesso viene immaginata da noi appartenenti al volgo. E’ questo il punto dolente: non si ha più davvero l’idea di cosa sia la politica, questo è sicuramente il frutto di un processo storico durato per l’appunto 62 anni che ha portato il semplice cittadino ad essere estraniato completamente da tutto ciò che riguarda l’ambiente politico. Come a dire che questa oggi sia divenuta una cosa per pochi, come a dire che questa non significhi agire per la libertà e l’uguaglianza.
L’assunto fondamentale è che la forma di governo che rappresenta il fare politica è sicuramente la democrazia. Vi chiederete ma siamo stati davvero così sciocchi da non rendercene conto che nel corso degli anni pian piano la classe di potere ha fatto si che la politica si allontanasse dal popolo tutto, che la democrazia diventasse una oligarchia? Non si tratta di essere sciocchi o giù di lì, si tratta semplicemente di credere fortemente nella democrazia in senso lato, a tal punto da non rendersi conto che questa non esiste più, da basarsi solo su ciò che viene riportato dai media, anche questo motivato dal credere prepotentemente nella libertà di espressione, libertà che in effetti vi è ma a livelli molto diversi, cioè si può esprimere ciò che si pensa ma non lo si può far sapere e rendere pubblico come lo si vorrebbe…davvero quello che è scritto su di un blog (non per contenuti ma per notorietà) può essere paragonato a ciò che può essere udito da milioni di italiani? Non credo e poi mi rendo conto di come funzioni molto bene all’interno dei cosiddetti organi di informazione (aggiungerei falsa) una delle tecniche più antiche del mondo per fare demagogia, il ripetere una bugia all’infinito fa convincere della sua veridicità.
Andiamo a vedere cosa davvero rappresenta la democrazia senza spaventarci dei possibili risvolti della nostra analisi: analizzando il termine ci si rende conto di come il significato sia molto semplice, cioè “governo del volgo”. Questo concetto si poteva ritenere valido in passato come ai tempi dell’antica Grecia dove il volgo tutto si riuniva nell’agorà anche se vi era l’esclusione per esempio degli schiavi, cosa che non ritengo affatto giustificabile, ma poi il concetto stesso di democrazia che sembrava ben cristallizzato si è andato pian piano sfaldandosi ed invece che migliorare visto che lo si può sempre fare è andato peggiorando…cioè si è passati da quel sistema di democrazia per così dire diretta (ma che in realtà è la vera democrazia) ad un sistema invece di democrazia indiretta. Poi nel corso della storia ci si è abituati a veder raffigurata la democrazia con la rappresentanza indiretta di tutti.
Ed è qui che si deve riflettere e si deve tornare ai giorni nostri: per essere definito davvero come tale un rappresentante deve riuscire a fare le veci del popolo tutto nelle competenze politiche e non mi sembra che noi decidiamo chi deve poter prendere parte di un governo, chi deve fare il ministro. Noi siamo costretti a dover scegliere solo il partito che meglio si riesce ad esprimere in campagna elettorale oppure che è fautore di quei valori per così dire in cui ci rispecchiamo ed in più si ha il lusso di optare per il nome di colui che fa le veci di tutti i ministri e che si fa portavoce di tutti gli italiani. Vi pare giusto tutto ciò? A me sembrerebbe più giusto poter decidere non chi ci mette la faccia, ma chi lavora dietro: tutto quello stuolo di funzionari, di consiglieri, di viceministri e di segretari che viene pagato ed anche in maniera più che soddisfacente.
Un numero così grande da spaventare quasi, potrebbero, se si riunissero, formare un paese e a quel punto davvero fare quello che vogliono senza che i loro atti possano danneggiare noi volgo.
Questo critico, il sistema partitico-istituzionale che non riesce mai a dare una aspettativa positiva per il futuro, che non riesce mai a fare ciò che viene promesso in campagna elettorale, anzi il più delle volte si fa il contrario quasi sembrerebbe che sicuri del sistema collaudato dell’alternanza si divertano le diverse coalizioni in questione a farsi dei dispetti e a lasciarsi dei fardelli pesanti da eliminare come alcune leggi ad personam. Ho usato “sembrerebbe” perchè in realtà il sistema partitico come tutte le diverse classi sociali tende alla sua stabilità e al suo riprodursi, senza però mai toccare in questo processo le altre parti sociali, come se si fosse all’interno di un sistema piramidale. Questo vuol dire che nella condizione attuale il politico non potrà mai essere un comune personaggio del volgo come realmente dovrebbe essere ma solo chi si avvicina a quella classe per un motivo o per un altro e si trova avvantaggiato (vuoi per amicizia, vuoi per parentela).
E la meritocrazia dove è finita in tutto ciò? Sparita, anzi si fa finta di non conoscere questo termine così da lavarsene le mani e non far porre eventuali quesiti al volgo, ma andando avanti con il tempo i disastri che questa classe ha fatto, perchè impreparata e perchè chiusa in sé stessa senza ascoltare la pressante voce del volgo, sono oramai alla luce del sole, anche se i mass-media cercano di coprire queste malefatte.
Come avete notato non ho mai voluto cercare di descrivere un vero progetto per rilanciare il futuro, non per dimenticanza o per mancanza di idee, ma perchè non ritengo sia giusto che si impongano determinati progetti: questi possono venire alla luce solo tramite un confronto e un dibattito produttivi che coinvolgano tutti. Ripeto ancora una volta TUTTI perchè il futuro non è mio, né suo, ma nostro e solo NOI siamo gli artefici del nostro destino.
Voce del Volgo

è suonata la nostra sveglia

In questi due giorni stiamo facendo il possibile per capire e per cercare di interpretare come la gente voglia il cambiamento tanto atteso e tanto promesso negli anni, ma mai poi portato avanti da nessuno perchè le grandi sfide all’inizio mettono sempre in soggezione. Io propongo soprattutto di parlarne, di incontrarsi perchè se davvero ci si crede inermi da soli di fronte alle istituzioni che credono di rappresentarci allora quando si è uniti ed insieme ci si rende conto che la forza viene per affrontare tali sfide, ripeto sfide che decideranno il nostro futuro…
certo per ora i mezzi sono quelli che sono, alcuni volantini, alcuni scambi di opinioni e magari anche discussioni molto informali, ma sono tutti mezzi che anche se piccoli fanno notare un certo impegno e soprattutto fanno notare l’inizio di un qualcosa che spero possa essere di tutti e non solo di pochi…invito ancora chiunque a contribuire al nostro dibattito e a mobilitarsi per combattere quel torpore atarassico che colpisce la gente, soprattutto ora che vi è tanta sfiducia nella classe dirigente, per favore non lasciamoci scoraggiare perchè se così fosse allora significherebbe che non perde un singolo ma perdiamo tutti quanti perchè si continuerebbe con questo sistema che si vuol chiamare di rappresentanza…
le prime proposte che sono venute alla luce riguardano petizioni eventuali o richieste da poter presentare e da rendere pubbliche per meglio diffondere il nostro messaggio; è un buon inizio non c’è che dire ma ripeto ancora una volta che c’è bisogno dell’apporto dei tanti IO che compongono la società, c’è il bisogno di NOI perchè gli scenari futuri sono qualcosa che riguardano tutti noi e non coloro che cercano di deciderli al posto nostro e che poi ce li impongono.
La prima vera mobilitazione da fare è quella contro il disegno di legge portato avanti da Mastella e già votato alla quasi unanimità dal Parlamento che possiamo riassumere in questi punti:
“è vietata la pubblicazione, anche parziale o per riassunto, degli atti di indagine contenuti nel fascicolo del pubblico ministero o delle investigazioni difensive, anche se non più coperti dal segreto, fino alla conclusione delle indagini preliminari ovvero fino al termine dell’udienza preliminare”;
“è vietata la pubblicazione, anche parziale, per riassunto o nel contenuto, della documentazione, degli atti relativi a conversazioni, anche telefoniche, o a flussi di comunicazioni informatiche o telematiche ovvero ai dati riguardanti il traffico telefonico o telematico, anche se non più coperti da segreto, fino alla conclusione delle indagini preliminari ovvero fino alla conclusione dell’udienza preliminare”;
“è vietata la pubblicazione, anche parziale, per riassunto o nel contenuto, delle richieste e delle ordinanze emesse in materie di misure cautelari. Di tali atti e tuttavia consentita la pubblicazione nel contenuto dopo che la persona sottoposta ad indagini ovvero il suo difensore abbiano avuto conoscenza dell’ordinanza in materia di misure cautelari”.
Tutto ciò cosa vuol dire?semplicemente che informazioni che potrebbero essere importanti per tutti noi verrebbero a conoscenza solo ad inizio processo anche se le notizie non sono coperte da segreto, questo cioè? che per esempio un presidente di un’azienda che compie truffe a danni di cittadini o che compie atti di falso in bilancio può continuare ad avere la nostra fiducia fino a quando il processo non inizi poichè non si conoscono le sue malefatte….vuol dire che può continuare nelle sue azioni illegali e questo non vi pare sciocco? e ciò può accadere anche nei casi di pedofilia con il rischio che si venga a contatto, magari anche i nostri figli, con queste persone senza sapere chi siano in realtà e tutto questo solo per difendere una classe dirigente che è sempre più impelagata in questioni che non la dovrebbero riguardare o in scandali?
Questa è una delle tante obrobiosità compiute da coloro che si dicono nostri rappresentanti, in realtà sono rappresentanti ma solo dei loro interessi…quello che invece si propone è un rinnovamento profondo che possa rendere partecipi davvero tutti NOI, iniziando magari anche da problemi di quartiere perchè come dimostrato da eventi storici sempre dalle piccole cose si sviluppano cambiamenti epocali.
Purtroppo anche se tutti questi pensieri sono propri di tutti noi non ci vengono mai fatti notare dai cosiddetti mezzi di informazione, di modo tale che i cittadini vengano convinti del fatto che nessuno pensi a queste questioni o che comunque siano d’accordo con queste disposizioni….tutto questo ovviamente fa il gioco dei politici e della classe dirigente perchè come tutti noi sappiamo i mezzi di informazione sono purtroppo sempre meno obiettivi perchè collusi con coloro che attuano tali disposizioni o leggi e così si perde sempre più il senso e il carattere della libertà delle informazioni, il che non significa dire cose false ma semplicemente raccontare come in realtà vanno le vicende.
Si propone per questa serie di motivi di dibattere nuovi e possibili iniziative che possano cambiare la situazione attuale, non serve oramai affidarsi al Parlamento che possa cambiare le leggi anche perchè non lo farebbe mai contro gli interessi di se stesso. Detto questo spero che molti cittadini, tutti quegli IO che compongono la società, abbiano voglia e idee per confrontarsi su temi che ci riguardano da vicino e che potrebbero cambiare il futuro perchè solo noi siamo gli artefici del nostro destino.
Voce del Volgo

messaggio per chi crede nella politica per la libertà e l'uguaglianza


Scrivo a tutti coloro che hanno la voglia e il tempo di ascoltarmi perchè credo che si sia giunti ad un punto di non ritorno o per lo meno ad un punto che è difficile da sopportare per tutti noi. Mi capita tutti i giorni di ascoltare persone che si lamentano per le condizioni di vita, che non si arriva a fine mese, che la politica fa schifo, che i politici veri sono pochi. Eppure si continua a votare o ad inneggiare a questo o quell’altro partito; si continua a votare molti mi dicono perchè oltre che un diritto è un dovere, vero visto che è sancito dalla costituzione ma ricordo anche che si vota coloro i quali si crede possano meglio rappresentarci e favorire le nostre condizioni di vita assecondando le nostre richieste. Ora mi chiedo come si possa ancora votare e credere in questo sistema dal momento in cui non favorisce ne la rappresentanza dell’elettorato (visto che non siamo noi a scegliere questo o quel deputato) ne la pianificazione di un futuro che dovrebbe essere visto in ottica ottimistica almeno per noi giovani. Purtroppo si parla sempre di questo santo referendum che possa cambiare il sistema elettorale come se i problemi della politica potessero essere risolti da una legge che fa decidere a noi chi mandare in parlamento ma allo stesso tempo non fa cambiare nulla nel meccanismo visto che cambiano le facce ma non la classe di appartenenza. Non faccio discorsi ne di destra ne di sinistra perchè non è il tempo di fare discorsi che possano essere fraintesi o accantonati subito da alcuni per discorsi di ideologia, anche se oggi è davvero difficile distinguere bene quale sia l’ideologia che spinge il centro-destra e quale quella che spinge il centro-sinistra, se poi queste siano davvero differenti. A volte cerchiamo di rifugiarci nella demagogia o nel piacere quasi inconscio di abbandonarsi alle notizie diffuse quotidianamente dai mass-media riguardanti i dibattiti politici: io mi chiedo ma siamo sicuri della veridicità di ciò che stiamo ascoltando?non vi pare strano che ogni singolo giornale o ogni singola televisione veda nel suo consiglio di amministrazione oppure direttamente come suo direttore questo o quella figura politica?tutto questo non vi fa pensare ad un’amministrazione controllata del pensiero?se la pensate così, anche perchè non è molto difficile immaginarla in questa maniera, siamo sulla stessa barca.troppe volte, troppe davvero ho sentito dare la colpa di tutto ciò alla politica e non a coloro che oggi ne fanno parte, come se questa sia una sorta di pensiero astratto a cui addossare colpe quando non si sa su chi scaricarle. ma secondo voi cosa è realmente la politica?non è l’agire per la libertà e l’uguaglianza di tutti? il far rispettare determinate leggi, che devono però essere giuste altrimenti non le si possono chiamare tali (vedi legge bavaglio di Mastella, vedi l’indulto, vedi legge Pecorella, vedi legge ex-Cirielli e così via)?il saper interpretare i giusti bisogni del popolo tutto e non abbandonare determinati strati solo perchè hanno meno possibilità di influenzare il quadro sistemico?e visto che il popolo è costituito da tanti piccoli individui che saremmo noi, perchè alcuni si dovrebbero erigere a dirci cosa è davvero giusto o cosa è realmente sbagliato se poi non si permettono neppure di ascoltare cosa in realtà è davvero importante per noi?in poche parole la politica rappresenta l’organizzazione della vita tutta, di tutti i suoi aspetti e di tutte le sue sfaccettature (sociali, economiche, amministrative) e visto che riguarda tutti dovrebbe coinvolgere tutti, anche perchè chi può conoscere davvero cosa è necessario e quali sono i problemi della società se non la società stessa?Mi meraviglio ancora di come il popolo inneggi a personaggi collusi come sono con la mafia (non voglio fare nomi perchè sono sotto gli occhi di tutti i processi e gli atti delle diverse procure) e poi si sentono affermazioni del tipo “oramai ci si deve imparare a convivere con la mafia” (M.Landolfi nel 2003 all’epoca ministro per le infrastrutture) d’altronde come diceva Sciascia come si fa a combattere la mafia, lo Stato mica può processare sé stesso….; poi ci sono coloro che si fanno promotori di diritti e di ideali e su questi faccio due esempi: la manifestazione del family day, giusta perchè difende quell’istituzione primaria di ogni forma di organizzazione sociale che è la famiglia, ma che assume poi connotati prettamente politici quando non si vuole permettere al resto della popolazione di godere di quei diritti che vengono chiamati PACS molto comunemente di cui invece i parlamentari godono dal 1993 e a questa manifestazione erano presenti alcuni personaggi di spicco quali Casini, Follini e vari deputati o senatori o uomini politici di FI (come Vito, Pecorella, Gardini, Moratti) e di AN (come Raisi, Matteoli, Santanchè) che sono o divorziati o sposati due volte o conviventi ma che allo stesso tempo difendono quell’istituzione tanto cara che confondono spesso con alcuni caratteri propri della chiesa cattolica; l’altro esempio è rappresentato da quei parlamentari che si dicono di sinistra, anzi profondamente di sinistra e in alcuni casi anche comunisti, pacifisti senza se e senza ma che hanno preso parte o al presidio fatto a piazza del popolo o al corteo che è giunto fino a piazza Navona sabato scorso e che allo stesso tempo per questioni di fiducia e per non far cadere il governo Prodi votano sempre per le missioni italiane all’estero dette ironicamente di pace (?!) come nel caso dell’Afghanistan e del Libano, con l’ulteriore scusante che il tutto è sotto l’egida dell’ONU come se questo fosse un organo che non può sbagliare e che si fa difensore dei diritti dei popoli, cosa a cui si cerca di far credere ma che poi viene sempre prontamente smentita dai fatti.mi riferisco quindi a tutti coloro che vanno a votare o per la casa della libertà oppure magari per PRC o per i vecchi DS credendo di essere o per una ragione o per l’altra promotori degli ideali di libertà e di uguaglianza.Purtroppo oggi si usano con troppa disinvoltura e troppo sbadatamente questi termini e gli si attribuisce il significato che meglio fa comodo. vi chiedo solo di riflettere su cosa si fa e su cosa si decide per il futuro di tutto il popolo perchè solo noi siamo gli artefici del nostro destino.Credo fortemente a ciò che dico e soprattutto credo fortemente ai principi di libertà ed uguaglianza troppo spesso usati anche nel corso della lunga storia dell’uomo per arrivare a questo o a quell’altro obiettivo che tutte le caratteristiche avevano fuorché quella di essere un obiettivo comune e libertario.Vorrei anche ricordare che in 62 anni di repubblica non ho mai visto ne sentito una rappresentazione piena di noi cittadini, perchè? perché nessuno ha mai guardato ai nostri interessi ne tantomeno ora e troppe volte ci si è rifugiati in una definizione che anch’essa sembra avere qualcosa di miracoloso e quasi di mistico: lo “Stato”. su ciò si può stare a dibattere per giorni perchè per ognuno lo Stato è un qualcosa di diverso, ma in fin dei conti è solo un mero strumento usato a piacimento per cercare di farci immedesimare in esso così da poterci sfruttare fino all’ultima goccia.Voglio credere che in Italia ci sia ancora gente che vuole la libertà, l’uguaglianza, il poter scegliere davvero cosa è realmente giusto per sé e per tutti noi, o per meglio dire per quella massa composta da tanti IO.Voglio solo che si unissero le forze e non ci si abbandoni al qualunquismo bulgaro che domina negli ultimi tempi in base al quale la gente sembra quasi rassegnata a non vedersi mai rispettata ed ascoltata da questa che si fa chiamare classe politica ma che in realtà è solo una classe di potere: con quest’ottica ogni volta i cittadini si trovano a scegliere il male minore e non davvero cosa li rappresenti o il vero bene per il popolo ed è questo davvero il nocciolo di tutto, non accontentarsi della situazione attuale perchè si può e si deve migliorare visto che noi siamo gli artefici del nostro destino. se davvero si crede in degli ideali giusti ed equi allora è giunta l’ora di farli rispettare, è giunta l’ora di decidere il futuro di tutti noi e non di farlo decidere a chi crede di rappresentarci. Per favore pensate bene a queste parole e non lasciatevi andare a risposte o commenti che hanno poco del politico o dell’ideologico e che invece sono impregnati di giudizi troppo affrettati oppure non costruttivi, cerchiamo insieme di costruirci davvero un futuro migliore decidendo in prima persona cosa è davvero giusto per noi. Con queste parole spero di aver attirato la vostra attenzione per tentare di avviare davvero un qualcosa di cui tutti noi potremmo goderne in futuro e non continuare a farci da parte come invece stiamo facendo ora.
questo è uno spazio libero anche se virtuale dove ci si può confrontare e delineare insieme quelli che sono gli obiettivi per un futuro diverso dal presente che poco ci lascia soddisfatti. Questo è un piccolo inizio ma da qualche parte si deve pur iniziare e spero che questo sia l’inizio di un qualcosa di costruttivo che possa darci lo stimolo in più a farci valere perché SOLO NOI SIAMO GLI ARTEFICI DEL NOSTRO DESTINO.
Voce del Volgo